“Viale dei silenzi” su Le parole oltre il Cassetto
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GIOVANNI AGNOLONI, uno scrittore europeo senza retorica
Ho letto VIALE DEI SILENZI di Giovanni Agnoloni, collega scrittore e traduttore, con il quale condivido un impianto di vita che ci ha visto partire dalla Toscana molto giovani per vagare in giro per l’Europa. Edito da Arkadia Editore, Collana Senza Rotta, è un libro che ho letto con grande piacere, mi ha davvero trascinato nella lettura. Ho amato sia lo stile che la trama, e soprattutto, il tono, intenso ma pacato, che Giovanni è riuscito a mantenere sempre, anche quando la storia incalza di eventi e emozioni: sarebbe facile perdere il controllo, se non si possedesse una consapevolezza del pari di quella che lui mostra di avere. Il titolo rimanda inequivocabilmente a un capolavoro cinematografico di Billy Wilder, Viale del Tramonto, ma la nostalgia, l’aria di decadenza che qui si respirano non sono quelle del cinema o di qualche altra forma espressiva, bensì proprio quelle della nostra società, della nostra idea di Europa, e anche della nostra idea di legame famigliare. Uno scrittore che rincorre un padre in fuga tra vari paesi: l’Irlanda, la Polonia, con una tappa berlinese. Siamo al cuore della cultura occidentale, del nostro sistema sociale, che rivela crepe, incongruenze. Il protagonista Roberto le vive sulla pelle, le fa sue, e inizia un percorso di ricerca del padre che è anche tutto introspettivo, di autoanalisi, mentre è anche un percorso antropologico. Si parte da una Firenze aliena, globalizzata e irriconoscibile, per toccare gli angoli di un paese che nell’abbattere le proprie frontiere le ha spesso violate. Il libro è uscito alla fine del 2019 ed è rimasto imbrigliato nei “silenzi” non del titolo, ma dei primi periodi pandemici, quando non sapevamo ancora come comportarci di fronte alle nuove disposizioni; oggi ci siamo senza dubbio maggiormente scaltriti. Meriterebbe di tornare dal vivo tra i potenziali lettori. Intanto l’attività di scrittore e traduttore di Giovanni non si è lasciata scoraggiare, e mentre è uscita per La Nave di Teseo la sua traduzione della biografia di Kamala Harris, la vice-presidente USA, la prima donna che ricopre questo ruolo, la sua penna ha firmato un’altra bella storia sull’Europa, Berretti Erasmus, uscita per Fusta Editore. Qui trovate il link al Booktrailer (https://fb.watch/5byRlkWhD_/).
Di seguito invece, uno stralcio da “Viale dei Silenzi”, e una breve biografia dell’autore.
Buona lettura a chi si incuriosirà e vorrà entrare tra le pagine di Giovanni Agnoloni.
“Firenze era il luogo da cui ero partito e che avevo digerito e rimosso, come un fattore matematico irrilevante ai fini del risultato. Varsavia era stato un territorio di confine, un cuscinetto naturale che, dopo aver ingenerato l’evento-rottura della mia vita – la tua scomparsa – mi aveva preparato a questo recupero, sempre più somigliante a un’esca lanciata in un mare ignoto, per catturare chissà quale misteriosa preda. Dublino, angolo del mio passato, adesso riemergeva trasmutata, benché sempre uguale a se stessa, nella sua eterna sintesi di allegria e malinconia. Ma qui, nella vasta area verde del Trinity College, di tutto ciò percepivo solo un’eco remota. Ero come su uno scoglio isolato in mezzo all’oceano, preso a osservare l’alternanza dei flutti e i moti sommersi di creature profonde, destinate forse a venire in superficie per parlarmi. Pur muovendomi, rimanevo fermo, ancorato a un centro intimo di gravità che sapeva di famiglia, di luoghi consueti, di abitudini rassicuranti. Era come se questa fosse sempre stata casa mia. Passai accanto alla scultura sferica di Arnaldo Pomodoro, che evocava un pianeta progettuale, un frammento dentellato di universo capace di scivolare nelle pieghe dello spaziotempo, immune da masse tali da alterarne il fluido, inerziale procedere. E così feci anch’io, pensando che tutto è uno, che ogni aspetto della vita si specchia negli altri, finché non se ne prende atto e si smette di attaccarsi a cose e persone. Restituendo loro la libertà che per definizione ci appartiene. Io, però, non potevo ancora riuscirci, perché avevo te e Erin da ritrovare. Senza decifrare il vostro mistero, non avrei mai potuto essere completamente libero”
Giovanni Agnoloni (Firenze, 1976), è uno scrittore, traduttore letterario e blogger. Autore del romanzo di viaggio Berretti Erasmus. Peregrinazioni di un ex studente nel Nord Europa (Fusta, 2020), del romanzo psicologico Viale dei silenzi (Arkadia, 2019) e della quadrilogia di romanzi distopici raccolti nel volume Internet. Cronache della fine (Galaad, 2021, in prossima uscita), ha scritto, curato e tradotto vari libri sulle opere di J.R.R. Tolkien, e tradotto libri su William Shakespeare e Roberto Bolaño e opere di Jorge Mario Bergoglio, Kamala Harris, Arsène Wenger, Amir Valle e Peter Straub. Il suo sito è www.giovanniagnoloni.com.
Anna Bertini
Il link alla recensione su Le parole oltre il Cassetto: https://bit.ly/3aUSqSu