“Il maragià di Firenze” e “Non è di Maggio” su La Nuova Sardegna
L’editrice sarda Arkadia piazza due autori tra i finalisti dello Strega
L’editrice cagliaritana piazza tra i primi 62 selezionati Ciampi con “Il maragià di Firenze” e Carrino con “Non è di maggio”
Ci sono anche due autori pubblicati dalla casa editrice cagliaritana Arkadia tra il 62 scrittori selezionati per il Premio Strega 2021. Sono Paolo Ciampi con “Il maragià di Firenze”, e Luigi Romolo Carrino con “Non è di maggio”, proposti rispettivamente da Giuseppe Conte e da Wanda Marasco. Tra i 62 poi sarà scelta, il 22 marzo, una rosa più ristretta di dodici candidati. Un’ulteriore scrematura porterà, il 10 di giugno, alla cinquina dei finalisti, dalla quale, l’8 luglio, emergerà il vincitore dello Strega 2021. «Dove finisce Firenze, verso le Cascine – scrive il poeta e scrittore Giuseppe Conte nelle note che illustrano la sua proposta del romanzo di Ciampi allo Strega – c’è un busto di un giovane marajà indiano, con iscrizioni in quattro lingue: italiano, inglese, hindi e punjabi. Ricorda la sua morte in riva all’Arno avvenuta nel 1870 e il suo funerale celebrato nel rito indù, con l’Arno che diventa il Gange. Da questo busto, e da questa morte, prende avvio un libro anomalo che è uno scoppiettio continuo di pensieri, ricordi, citazioni, divagazioni, ricerche, immagini, in bilico tra Firenze e l’India, notevole per il suo affrontare il tema del rapporto tra diverse civiltà spirituali, oggi così necessario». Del romanzo di Luigi Romolo Carrino, invece, così dice la scrittrice Wanda Marasco: «Salvo è su un traghetto che lo riporta nella sua Procida. Ritorna con lo stesso aspetto di quando l’aveva lasciata a quindici anni, dopo un evento traumatico avvenuto nel 1976. Da quel momento, la sua mente si è rifugiata sull’orlo di un buco nero, dove il tempo rallenta e trent’anni corrispondono a pochi giorni sulla Terra. È un bambino indaco che impara a gestire il potere devastante di cui è in possesso, quello di poter curvare lo spazio-tempo. È la janara Rosina, governante della villa in cui risiede, a insegnargli sortilegi e fascinazioni in un luogo magico popolato da donne spezzate dalla perdita dei propri affetti. Salvo cresce nella convinzione di essere arrivato sulla Terra per insegnare agli uomini una nuova concezione dell’amore universale. Ben presto si renderà conto di essere solo, ma l’incontro con Nuccio, un ragazzo autistico, gli permetterà di comprendere il valore della fratellanza». «“Non è di maggio” – conclude Marasco – è il racconto dell’inadeguatezza di stare al mondo. Con una sapiente mescolanza di italiano e dialetto napoletano, Carrino scarnifica la morfosintassi e trasmette l’autenticità del pensiero primigenio, una comunicazione dell’anima senza filtri. Profezie, intrugli di janara e leggi fisiche costruiscono la trama di un romanzo audace che l’autore dedica alle scrittrici italiane: prima fra tutte, Elsa Morante. La presenza di potenti figure femminili, Procida restituita nella sua immortale bellezza, la fascinazione del racconto e l’incanto della lingua sono un omaggio al romanzo novecentesco». La casa editrice Arkadia e il suo direttore editoriale, Riccardo Mostallino, in tre anni, dal 2019 al 2021, hanno partecipato allo Strega con quattro titoli, due volte con la collana SideKar, curata da Patrizio Zurru e da Ivana e Mariella Peritore (nel 2020 “La vita schifa” di Rosario Palazzolo e ora con il romanzo di Carrino) e due volte con la collana Senza Rotta curata da Marino Magliani (nel 2019 il precedente romanzo di Ciampi “L’ambasciatore delle foreste” e ora il secondo romanzo sempre dell’autore fiorentino).
Costantino Cossu
Il link all’articolo su La Nuova Sardegna: https://bit.ly/38xx2lf