“Il maragià di Firenze” e “Non è di maggio” su la Repubblica
Premio Strega, ecco gli ultimi candidati
Tra i titoli il romanzo di Alessandra Sarchi e molti piccoli editori. Non c’è invece Silvia Avallone
È appena stato reso noto l’ultimo gruppo di libri che aspira a candidarsi al Premio Strega. Non ci sono grandi sorprese rispetto alla scacchiera che si è delineata finora. Un paio le segnalazioni importanti: l’entrata di un altro titolo Einaudi, Il dono di Antonia di Alessandra Sarchi (collana Stile Libero, è proposto da Valeria Parrella), e il fatto che il nome di Silvia Avallone nell’elenco non c’è, né compare quello di Antonio Pennacchi. Pochi i titoli dei grandi editori in questa ultima tornata. Per Rizzoli c’è Al passato si torna da lontano di Claudio Pezzata. A proporlo è Enrico Deaglio che nella sua scheda di presentazione mette in risalto la capacità dell’autore di “maneggiare passioni come ghiaccio bollente”. Il marchio Mondadori invece aggiunge alla folla dei titoli già in ballo, La vera storia di Martia Basile di Maurizio Ponticello, sponsor Maria Cristina Donnarumma, storia vera, ambientata tra la fine del 1500 e l’inizio del 1600, di una ragazza andata sposa a un marito anziano. C’è poi una segnalazione Baldini+Castoldi (fa parte de La nave di Teseo): La modella di Klimt di Gabriele Dadati, proposto da Gian Arturo Ferrari affascinato da come l’autore riesca ad esaltare per via romanzesca “il mistero della creazione”. A questi, come dicevamo, va aggiunto Il dono di Antonia di Alessandra Sarchi (Einaudi), sostenuto da Valeria Parrella anche per l’importanza del tema trattato, la procreazione “nel senso biologico e in relazione alle possibilità aperte dalle tecnologie”. Molti i titoli degli editori indipendenti. Una breve ricognizione: Lettere alla moglie di Hagenbach, noir psicologico di Giuseppe Aloe (Rubbettino, presentato da Corrado Calabrò); Non è di maggio di Luigi Romolo Carrino (Arkadia), ambientato a Procida è proposto da Wanda Marasco come un racconto sull’“inadeguatezza di stare al mondo”); Contorni opachi di Anthony Caruana (Bertoni, sponsor Vito Bruschini, “parla di solitudini, vite spezzate e di odio”); Il maragià di Firenze di Paolo Ciampi (altro titolo delle edizioni Arkadia), definito da Giuseppe Conte un “libro anomalo” che indaga sul “rapporto tra diverse civiltà spirituali, oggi così necessario”. Stjepan detto Jesus, il figlio (Salani) della psicologa Maria Rita Parsi che fa vedere “la realtà attraverso gli occhi di un bambino” (proposto da Gianpiero Gamaleri); La sirena dei mari freddi di Roberto Michilli (Di Felice Edizioni, proposto da Francesca Pansa), narra l’incontro tra una giovane donna depressa e un anziano professore; Non dipingerai i miei occhi di Grazia Pulvirenti (Jouvence, presentato da Massimo Onofri), storia della compagna di Modgliani Jeanne Hébuterne; La gioia della scrittura di Lorenza Rocco Carbone (Kairós, presentato da Marcello Rotili è un ritratto romanzesco dello scrittore Michele Prisco); Il dannato caso del signor Emme di Massimo Roscia (Exórma), del quale Umberto Croppi mette in rilievo il tema della “damnatio memoriae”; Raffaello in guerra di Stefano Scasani (Aliberti, proposto da Raffaella Morselli), dedicato ai capolavori artistici salvati dalle razzie e dalle bombe; La piazza di Angela Vecchione, ambientato nella Napoli degli anni Ottanta (Robin, sponsor Piero Mastroberardino); L’anno che a Roma fu due volte Natale di Roberto Venturini (Sem), che ha conquistato Maria Pia Ammirati per la capacità di far muovere “sulla scena della periferia marittima romana” un “mondo di perdenti”con toni da favola nera; La congiura del rompighiaccio dell’ex magistrato Umberto Zumballi, un giallo pubblicato dal piccolo editore veneziano La musa Talìa e presentato da Paolo Cirillo.
Raffaella De Santis
Il link all’articolo su la Repubblica: https://bit.ly/3bDGAgj