“Le stelle doppie” su Cronache di Caserta
Luci e ombre nel romanzo corale ‘Le stelle doppie’
“Sono uomo: duro poco ed enorme è la notte. Ma guardo in alto: le stelle scrivono. Senza capire comprendo: anch’io sono scrittura e in questo stesso istante qualcuno mi sta decifrando”. Le parole di Octavio Paz in esergo al nuovo romanzo di Anna Bertini, Le stelle doppie edito da Arkadia, svelano forse l’intento dell’autrice: essere decifrata attraverso la sua scrittura. La Bertini sceglie una metafora bellissima per raccontarci una storia corale che si alterna tra gli anni 70 e 2000. Aldebaran e sì una stella doppia, una unione di due corpi celesti che si aiutano vicendevolmente per avere entrambi la connotazione di stella, ma è anche il nome di un lido sulla Costa degli Etruschi in Toscana, dove alcuni ragazzi hanno passato le loro estati da adolescenti. Un romanzo formativo e corale con più protagonisti. Episodi, eventi, novità, dolori, tutto viene vissuto nel ricordo degli stessi che si incontreranno 30 e più anni dopo per raccontarsi. Cosa è accaduto a quei ragazzi? Come le stelle gemelle ogni ragazzo fa emergere in simbiosi particolari gioiosi o dolorosi. Saranno scoperti i segreti, in età matura, solo grazie al fatto che ogni membro aveva il suo doppio in un altro. La stella più luminosa è Giulia. Lei non potrà avere il suo doppio. Sposata è morta giovanissima e gli eredi sono il suo specchio, figli e marito. Aldebaran è in realtà un puzzle, un mosaico di posti, un caleidoscopio di luce e di sguardi, perché tanti narratori si alternano, scambiandosi i messaggi, telefonate e conversazioni. Lucilla detta Luke, Manuel, Jacopo, Simone, Silvia e tutti gli altri hanno la necessità di recuperare, qualcosa che c’era prima, prima che accadessero quelle esperienze indelebili che ognuno a modo suo ha volutamente e testardamente cancellato. Perché oltre la luce della stella vi è anche il buio che ognuno porta dentro. A volte l’amico non è sempre lì a calmare l’ansia, a volte si cela, si nasconde dietro un senso di colpa che lo divora e lo macera. Ogni lettore vorrebbe tornare indietro agli anni della spensieratezza e così Aldebaran diventa una macchina del tempo.
Maria Laura Labriola