Bruciati vivi
Luisa è un’insegnante pendolare. Il suo diario, che copre dieci mesi, da settembre a luglio, è la cronaca giornaliera dell’anno scolastico e della sua vita privata. La professoressa racconta il suo lavoro ripetitivo, che non la gratifica, per giunta malpagato. Spesso si ammala o finge di farlo per poter restare a casa. Con il marito Thomas i rapporti non sono proprio idilliaci e la lontananza del figlio Lorenzo, che lavora all’estero, di certo non l’aiuta. Di pari passo crescono il malcontento, la diffidenza verso il prossimo, la solitudine, la monotonia e la noia. Sempre più stanca e disinnamorata di un mestiere che non l’appaga, Luisa si convince che, per anelare a un’esistenza migliore, l’unica cosa da fare è eliminare le persone che gliela rendono difficile. Proiettata in una rincorsa ossessiva ed egoistica verso la felicità, la protagonista con ogni sua azione toccherà il fondo che sfocerà in un drammatico epilogo.