“Lettere dall’orlo del mondo” su Read and Play
Con “Lettere dall’orlo del mondo” di Barbara Garlaschelli rivive il romanzo epistolare
Gli insonni sanno che la notte arriva tutte le notti. Però, penso, ci sono state notti peggiori. Ma anche migliori. Con te, per esempio. La gente della notte a volte è triste perché ha perso qualcosa. Che non è il sonno.
Un piccolo gioiello
Piccolo e intenso, Lettere dall’orlo del mondo di Barbara Garlaschelli si legge tutto d’un fiato… per poi farsi rileggere immediatamente dopo averlo concluso! Lettere dall’orlo del mondo è un romanzo epistolare, una forma desueta ma forse anche per questo allo stesso tempo attraente nell’era delle chat e dei social. Miranda ed Edoardo (J e Y nelle prime lettere che si scambiano, prima di svelare la propria identità) si perdono e, tramite le loro lettere, ci coinvolgono nel loro inseguirsi, nel cercarsi quasi disperatamente. Si allontanano ma appare subito evidente che il magnetismo che li lega è difficile da spezzare. Le loro sono lettere brevi, dense, spedite da località misteriose (“Mondo” per Miranda e “S.D.” per Edoardo). Lettere scritte con una prosa molto curata, le cui parole assumono spesso i connotati di vere e proprie poesie, che anzi spesso si celano nel testo. Un flusso di coscienza, anzi di due coscienze, legate dall’amore, quello che supera ogni ostacolo, anche se l’ostacolo non è la distanza come può sembrare (piccolo spoiler…) bensì un tipo di ostacolo ancora più arduo da superare. È il dolore che spinge alla fuga, dagli altri ma anche e soprattutto da sé, che conduce alla decisione nichilista di sottrarsi a quel porto sicuro che potrebbe essere l’unico appiglio alla speranza, alla resistenza. Dolore che spinge Miranda a una fuga disperata e speranza che è invece la molla che muove Edoardo verso una ricerca quasi impossibile. E dopo aver seguito e condiviso con empatia il percorso e la ricerca dei due protagonisti, l’epilogo svela un colpo di scena che rende ancor più bello un libro che già di per sé era riuscitissimo.
Mi torna in mente una frase di Pavese che avevi scritto sul muro della cucina con un pennarello blu: Non ci si libera di una cosa evitandola, ma soltanto attraversandola.
Efficace e molto curata, a partire dalla copertina, l’edizione dell’opera, che risulta essere una riedizione del libro già pubblicato nel 2012. Tante le citazioni presenti nelle lettere, spesso tratte da classici come Céline, Neruda, Pavese e la bellissima e sempre molto toccante lettera d’addio di Virginia Woolf al marito e alla vita.
La colonna sonora
Tra le citazioni letterarie, nelle varie epistole sono anche presenti alcuni riferimenti musicali, anch’essi perfetti nell’accompagnare il mood della lettura. Apre Fabrizio De André con Hotel Supramonte, già nelle note di apertura del libro.
E se vai all’Hotel Supramonte e guardi il cielo
tu vedrai una donna in fiamme e un uomo solo
e una lettera vera di notte falsa di giorno…
Poi i Pink Floyd, De Gregori e la suggestiva Sinfonia n. 7 di Antonín Dvořák. Aggiungo delle suggestioni che ho avuto leggendo, in primis quella che potrebbe essere un vero e proprio sunto dell’opera: Le lettere d’amore di Roberto Vecchioni, tratta proprio dal verso di Pessoa che apre il libro «Tutte le lettere d’amore sono ridicole»! Inoltre, torno sempre inevitabilmente lì, ma una storia d’amore sempre in rincorsa e in affanno, «normale» quanto impossibile, mi riporta a quella narrata da Sally Rooney in Normal people: la bellissima e fedele (una volta tanto) serie tv tratta dal romanzo ha come tema portante Funeral dark. E poi il mare che fa da sfondo alle lettere potrebbe essere quello perfettamente musicato dai Sophia in The Sea e dal commovente Andrea Laszlo De Simone in Conchiglie. Ascolta la colonna sonora su Spotify: Lettere dall’orlo del mondo – Barbara Garlaschelli
La tracklist
- Hotel Supramonte – Fabrizio De André
- Shine on you crazy diamond – Pink Floyd
- Il ragazzo – Francesco De Gregori
- Sinfonia n. 7 in Re minore – Antonín Dvořák
- Le lettere d’amore – Roberto Vecchioni
- The Sea – Sophia
- Conchiglie – Andrea Laszlo De Simone
- Teardrop – Massive Attack
- Funeral dark – Stephen Rennicks
- Suedehead – Morrissey
Luca Brecciaroli
Il link alla recensione su Read and Play: https://bit.ly/3Cz5aKF